
Il direttore generale di un Comune che esprime una valutazione negativa circa la professionalità di un proprio sottoposto al fine di bloccargli la progressione economica per motivi di vendetta e di ritorsione personale è chiamato a rispondere del delitto di abuso d’ufficio.

"Deve... ribadirsi l’esclusione di ogni automatismo nella scelta della misura (cautelare in carcere in luogo degli arresti domiciali): in altri termini, l’applicazione della misura inframuraria o quella meno grave degli arresti domiciliari semplici non e’ automaticamente ricollegabile all’accertata indisponibilita’ del dispositivo elettronico, ma necessita di un previo apprezzamento sulle esigenze cautelari da soddisfare in concreto."

Può configurarsi il concorso tra il reato di atti persecutori e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, giacché “quest’ultimo certamente contempla un bene giuridico diverso, in quanto finalizzato a tutelare l’interesse dello Stato ad impedire che la privata violenza si sostituisca all’esercizio della funzione giurisdizionale in occasione dell’insorgere di una controversia”.